(in ordine inversamente cronologico, via via appariranno aggiornamenti sui Sabati di manifestazione a Ivrea)


IVREA, 10 Luglio 2023: il Sindaco e la Giunta Comunale sottoscrivono l’appello all’Unione Europea al fine che venga ritirato il “Regolamento a sostegno della produzione di munizioni e missili (ASAP)”.

da zero a uno è la fatica peggiore per essere ascoltati: è significativo e bello che Ivrea, nel suo Sindaco e nella sua Giunta, abbia voluto far suo l’appello in contestazione al piano ASAP della UE che mira a far aumentare le spese militari ai Paesi membri.

Ora, anche per merito di ciascuno di noi, altre amministrazioni comunali sarebbe opportuno siano vengano coinvolte in questa azione contraria al progressivo corso di iper-armamento europeo con la scusa della difesa.

testo della risposta ufficiale del Sindaco e della Giunta del Comune di Ivrea
estratto dal messaggio ufficiale di posta elettronica

riferimenti di rete utili sull’argomento:

https://www.open.online/2023/05/03/commissione-ue-fondi-pnrr-per-produrre-munizioni-armi/


Sabato 24 Giugno 2023:

presentato il “COMITATO PACE ALTO CANAVESE”


Ivrea, 24 Febbraio: cronaca della manifestazione ad un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina

Non soltanto di Ivrea ma dalla Valle d’Aosta e da Biella molte persone appartenenti a differenti associazioni ed a varie istituzioni insieme per dire:

“SE VUOI LA PACE, PREPARA LA PACE”

Grazie a Mario Beiletti per le fotografie qui pubblicate e per la cronaca dell’evento riportata sulla pagina Facebook da lui curata.

Una semplice riflessione sulla fiaccolata di Venerdì 24 Febbraio ad Ivrea

La manifestazione di Venerdì 24 Febbraio contro la guerra provocata dall’invasione della Russia all’Ucraina ha visto la partecipazione di un buon numero di persone che ha premiato la costanza degli organizzatori che da un anno si ritrovano tutti i Sabati per ricordare quanto sta accadendo.

Ho avuto però l’impressione che i partecipanti fossero persone in qualche modo già legate a associazioni e movimenti che operano in vari campi e in vari modi per la pace o simpatizzanti.

E ho notato soprattutto la mancanza di giovani.

Ciò può significare due cose: che quanto sta accadendo in Ucraina non ci riguarda o che, anche se ci riguarda, non possiamo farci nulla, quindi è inutile manifestare. E, in fondo, vista la scarsissima partecipazione alle votazioni per le regioni Lazio e Lombardia, che dovrebbero interessare più dell’Ucraina, non ci si può aspettare diversamente.

Gli interventi durante la manifestazione hanno sottolineato ancora una volta quanto dovrebbe fare chi ha il potere per farlo ma purtroppo non ha la volontà o l’interesse di farlo. Oramai ci si trova in un pantano e si ha l’impressione che sia sempre più difficile uscirne, sempre che non si tratti di un pantano di sabbie mobili che potrebbe a un certo punto impedire di trovare la via d’uscita. Le proposte di pace andrebbero fatte da qualcuno estraneo al conflitto e ai giochi politici e di interesse economico e militare che girano attorno ad esso, altrimenti rischiano di essere rifiutati. O ci vorrebbe un’istituzione al di sopra delle parti ma sappiamo benissimo che non c’è, o meglio: c’è ma è impedita dai soliti giochi dei più potenti.

E forse è proprio questo che rende tutti, o molti, indifferenti. Ed è proprio per questa indifferenza che si cerca di fare qualcosa, anche nel nostro piccolo.

L’indifferenza è certamente un brutto modo di affrontare i problemi, e bisogna combatterla in qualche modo, consapevoli, tuttavia, che il problema resta: dire e fare belle iniziative per abitudine di dirle e di farle non risponde alle esigenze ed alle urgenze della pace concretamente realizzabile.

Continuiamo a manifestare ma pensiamo anche ad educare, a far crescere la consapevolezza che con la delega si risolve nulla (basta vedere cosa accade nel nostro attuale Parlamento) e che solo con uno sforzo di impegno comune si potranno vedere dei risultati. Anche in situazioni difficili e gravi come quella che stiamo vivendo. 

      Gustavo Gnavi, responsabile del Punto Pace di Ivrea      


Lettura proposta durante la fiaccolata da Livio Obert

24 Febbraio 2022 – 24 febbraio 2023: UN ANNO DI GUERRA,
MA ANCHE UN GIORNO È TROPPO

A IVREA VENERDÌ 24 FEBBRAIO 2023 FIACCOLATA PER LA PACE

A un anno dall’invasione russa dell’Ucraina; in continuità con le manifestazioni e i presidi che da un anno facciamo ogni sabato a Ivrea e in altre città, per chiedere di fermare le guerre, in particolare quella che sconvolge l’Ucraina; invitiamo la cittadinanza a manifestare per la pace e il disarmo.

A IVREA venerdì 24 febbraio alle ore 18: partenza davanti a La Serra in corso Botta; sosta in Piazza Ottinetti, fiaccolata e conclusione davanti al Municipio.

Condanniamo la guerra di aggressione della Russia all’Ucraina, che dal 24 febbraio 2022 ha finora causato centinaia di migliaia di morti e feriti, milioni di rifugiati, immani distruzioni.

Manifestiamo concretamente la solidarietà con il popolo ucraino e con tutte le vittime delle guerre.

Il prezzo di questa, come di ogni guerra, lo pagano i popoli dell’Ucraina, ma non solo. Per il conseguente blocco del commercio e le sanzioni si aggrava la povertà di milioni di persone. Mentre c’è un aumento assurdo delle spese militari e degli affari dell’industria bellica.

Pagano il prezzo della guerra anche gli oppositori, gli obiettori e i disertori che subiscono pestaggi, processi e carcere in Russia e in Ucraina; molti lasciano il loro paese e altri cercano rifugio all’estero. Per loro chiediamo la solidarietà e l’accoglienza in Europa come rifugiati politici.

La via di soluzione del conflitto, la via alla pace e alla convivenza tra le popolazioni filorusse e ucraine, non è quella della vittoria della parte più armata, ma quella del dialogo e della difesa nonviolenta, sostenuta dalla solidarietà dei popoli europei. 

  • Basta guerra! Basta morti e distruzioni! Basta armi!
  • Chiediamo subito il cessate il fuoco e negoziati di pace. Poi una conferenza internazionale di pace per porre fine a ogni guerra e alla corsa agli armamenti.
  • Dopo un anno di guerra bisogna cambiare!
  • Siamo sull’orlo della guerra nucleare.

La pace disarmata è la vittoria di cui abbiamo bisogno!

Pierangelo Monti, a nome delle organizzazioni promotrici dell’evento:

ANPI Sezioni di Ivrea e Basso Canavese, Cuorgnè, Rivarolo, Associazione Rosse Torri, Azione Cattolica della Diocesi di Ivrea, Centro Aiuto alla Vita-MPV Ivrea, Centro Documentazione Pace, Centro Gandhi, CGIL Ivrea, Chiesa Evangelica Valdese di Ivrea, Circolo PRC-SE di Ivrea, Circolo di Sinistra Italiana Alto Canavese, CLN Ivrea, Comitato Pace Alto Canavese, Comunità S. Egidio, Economia Disarmata del Movimento dei Focolari, Ecoredia APS, Emergency, Fraternità CISV Albiano, Fraternità di Lessolo, Good Samaritan, Il sogno di TsigeODV,  Laboratorio Civico Ivrea, Legambiente Dora Baltea, Libera di Ivrea, Mir, Movimento Nonviolento, Movimento 5 Stelle Ivrea, Osservatorio migranti, Paese Reale, Partito Democratico Ivrea e Cascinette, Pax Christi Ivrea, Unione Popolare Ivrea e Canavese, Viviamo Ivrea, ZAC!

Ivrea, 13 Febbraio 2023


48° “PRESENZA” o “PRESIDIO” PER LA PACEIVREA, SABATO 14 GENNAIO 2023

Luca Oliveri parla per UP leggendo un comunicato:

“Sull’invio di nuove armi il parlamento (destra, centro destra, terzo polo e pd) ha approvato la risoluzione della maggioranza, che autorizza di nuovo il sostegno anche militare a Kiev. Cosa significa? Significa che per tutta la durata del 2023 il governo meloni potrà continuare indisturbato a inviare armi in Ucraina senza chiedere nuovamente il voto del Parlamento.

Fino a oggi il ministero della difesa ha approvato ben cinque decreti per l’invio di armi in Ucraina, il cui contenuto non è stato reso noto al pubblico per ragioni di sicurezza, venendo meno, ripetutamente, all’art. 11 della nostra Costituzione.

La storia insegna che le guerre si infiammano rimpinguando gli arsenali di armi: se provassimo invece per una volta a parlare della necessità immediata di un’iniziativa diplomatica per far cessare il fuoco non sarebbe meglio?”

Livio Obert legge il documento prodotto al convegno svoltosi a Gravina Altamura il 30 dicembre 2022, in preparazione della 55° Marcia per la Pace:


47° “PRESENZA” o “PRESIDIO” PER LA PACEIVREA, SABATO 7 GENNAIO 2023

Questa volta il Presidio ci sorprende: sono più di 50 i partecipanti! Un buon segno che dimostra la validità di una testimonianza continua, imperterrita, ferma, che si prolunga da più di 11 mesi.

La tregua per il Natale ortodosso proposta da Putin per interposta persona (il patriarca Kirill)ha dimostrato fin da subito di essere una “trappola” non raccolta da Zelensky né rispettata dallo stesso Putin. 

Livio Obert (Punto Pace Ivrea) legge l’Omelia per la 55.ma Marcia per la Pace (Altamura, 31 dicembre 2022) svolta da mons. Giovanni Ricchiuti (arcivescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente di Pax Christi) pronunciata la sera del 31 dicembre 2022 alla messa celebrata nella Cattedrale di Santa Maria Assunta.

“Sorelle e Fratelli carissimi,

i pastori andarono, senza indugio e trovarono Maria, Giuseppe ed il Bambino adagiato nella mangiatoia. Questo ci ha detto la Parola di Dio nel brano del Vangelo appena proclamato; i pastori, i poveri, gli emarginati e tutte le persone rappresentate da quei pastori, si mettono in cammino, senza indugio.

Erode, invece e i vari potenti di tutti i tempi, hanno paura di questo Bambino, nel giorno del Natale, la Parola di Dio ce lo ha ricordato: «Come sono belli, sui monti, i piedi, del Messaggero che annuncia la Pace» (Isaia 52, 7-8).

Anche noi questa sera ci siamo messi in cammino. Abbiamo camminato senza paura per incontrare quel Bambino, il Principe della Pace, nella mangiatoia di Betlemme, Casa del Pane, ed io vi saluto, vi accolgo qui, Sorelle e Fratelli carissimi, in questa Cattedrale di Altamura, città conosciuta da tutti anche per il suo pane.

Un pane da spezzare e da condividere come la Pace. Sì, perché abbiamo bisogno di Pace come il pane.

Papa Francesco, che non ci stanchiamo di ringraziare per il suo ministero coraggioso perché profetico, nell’Enciclica Fratelli Tutti chiede che con i soldi risparmiati per le spese militari si costituisca un fondo a sostegno di chi muore di fame.

La guerra è una pazzia e noi viviamo questo capodanno in una tragica situazione di guerra. Pensiamo all’Ucraina ma anche a tante altre guerre dimenticate.

Permettetemi, a questo punto, un doveroso ricordo anche per il papa emerito, Benedetto XVI che questa mattina ha concluso la sua lunga giornata terrena. Egli ch’è stato uomo e pastore di dialogo e di Pace continui ed efficaci, di cammini percorribili di dialogo e di Pace.

Le guerre vanno fermate, ci ricorda sempre papa Francesco, perché le vittime sono tante, ma questo sarà possibile soltanto se noi smetteremo di alimentarle, se metteremo da parte interessi, piani geo-politici, avidità di denaro e di potere.

Ci troviamo, in questa notte, a guardare al futuro con non poche preoccupazioni.

Abbiamo bisogno di pane e non di armi perché la povertà cresce sempre di più.

Abbiamo bisogno, al Sud come al Nord, di una sanità al servizio delle persone piuttosto che di aumentare le spese militari.

Si parla poi di bombe nucleari, l’abbiamo detto durante la marcia, questa sera: “Italia ripensaci!”. Uno degli impegni che ci siamo presi in questa marcia di Capodanno è quello di chiedere che l’Italia aderisca al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

Abbiamo bisogno d’investire per la difesa dell’ambiente, per aiutare chi è più debole, per saper accogliere chi fugge dalle guerre e dalla fame ed invece respiriamo aria pesante di paura. I poveri, i migranti ci fanno paura, ma è forse da loro che ci dobbiamo difendere? Così facendo rischiamo di essere più vicini ad Erode che ai pastori di Betlemme.

Si apre un nuovo anno carico di attese e di Pace. In questo 2023 ricorderemo il ventesimo anniversario della morte del venerabile don Tonino Bello, mio predecessore alla presidenza di Pax Christi. Da questa sua e nostra Puglia facciamo risuonare ancora le sue parole che possono valere, oggi, per tutta l’Italia: «Puglia, arca di pace, non arco di guerra».

Inoltre, il prossimo 11 aprile, saranno 60 anni dall’enciclica Pacem in Terris del santo papa Giovanni XXIII, nel 2023 sarà anche il centenario della nascita del priore di Barbiana, don Lorenzo Milani… Come non ricordare, questa notte, il suo testamento «L’obbedienza non è più una virtù».

Proprio pochi giorni fa abbiamo ricordato l’entrata in vigore della legge, in Italia, sull’obiezione di coscienza, proprio 50 anni fa. Lo stesso papa Francesco, lo scorso mese di luglio, indicò ai giovani un modello di vita incarnato in un obiettore di coscienza, Franz Jägerstätter, il quale si oppose a Hitler, in nome della propria coscienza e fu ghigliottinato il 9 agosto 1943.

Durante la marcia abbiamo ascoltato testimonianze di obiettori di coscienza, di scelte di nonviolenza dalla Russia, dall’Ucraina, dalla Palestina. Quante persone oggi sono, nel mondo, artigiani di Pace perché mettono la propria coscienza e la propria fede al primo posto. Si mettono in cammino, si mettono in discussione, mettendo a rischio anche la propria vita.

Sorelle e Fratelli carissimi, Amiche ed Amici carissimi, accogliamo anche noi, questa sera, quell’invito che don Tonino Bello fece risuonare nell’Arena di Verona nel 1989: «In piedi costruttori di Pace».

La Parola di Dio ascoltata dalla lettura di questa solennità di Maria Santissima Madre di Dio, guidi i nostri passi all’inizio del nuovo anno e che siano passi di Pace.

Vi benedica il Signore e vi custodisca.

Il Signore faccia risplendere per te il Suo volto e ti faccia grazia.

Il Signore rivolga a te il Suo volto e ti conceda Pace.

Amen


46° “PRESENZA” o “PRESIDIO” PER LA PACEIVREA, SABATO 31 DICEMBRE

sintesi della relazione e delle fotografie di Mario Beiletti

dall’intervento di Pierangelo Monti

… Anche se gli eventi della nostra esistenza appaiono così tragici e ci sentiamo spinti nel tunnel oscuro e difficile dell’ingiustizia e della sofferenza, siamo chiamati a tenere il cuore aperto alla speranza, fiduciosi in Dio che si fa presente, ci accompagna con tenerezza, ci sostiene nella fatica e, soprattutto, orienta il nostro cammino. … è insieme, nella fraternità e nella solidarietà, che costruiamo la pace, garantiamo la giustizia, superiamo gli eventi più dolorosi.

… Una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità. Abbiamo assistito all’insorgere di un altro flagello: un’ulteriore guerra, … La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza, non solo per chi ne viene direttamente colpito, ma in modo diffuso e indiscriminato per tutti, anche per quanti, a migliaia di chilometri di distanza, ne soffrono gli effetti collaterali – basti solo pensare ai problemi del grano e ai prezzi del carburante. Di certo, non è questa l’era post-Covid che speravamo o ci aspettavamo. Infatti, questa guerra, insieme a tutti gli altri conflitti sparsi per il globo, rappresenta una sconfitta per l’umanità intera e non solo per le parti direttamente coinvolte. Mentre per il Covid-19 si è trovato un vaccino, per la guerra ancora non si sono trovate soluzioni adeguate. Certamente il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l’organismo umano, perché esso non proviene dall’esterno, ma dall’interno del cuore umano, corrotto dal peccato. …

Siamo chiamati a far fronte alle sfide del nostro mondo con responsabilità e compassione. Dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà; prenderci cura in maniera concertata della nostra casa comune e attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo e sono in grande difficoltà. Lo scandalo dei popoli affamati ci ferisce. Abbiamo bisogno di sviluppare, con politiche adeguate, l’accoglienza e l’integrazione, in particolare nei confronti dei migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società.

Federico Giovannini e Pierangelo Monti insieme hanno suonato e cantato: 
Imagine, Give peace a chance e L’anno che verrà” di Lucio Dalla

Alla fine Monti ha raccolto le firme per l’appello alla Campagna  “CAMPAGNA OBIEZIONE ALLA GUERRA” (Object war campaign) perchè sia garantita in Europa la protezione e l’accoglienza agli obiettori di coscienza e ai disertori russi, bielorussi e ucraini. Per firmare basta andare su https://www.miritalia.org/2022/09/21/comunicato-stampa-lancio-della-campagna-obiezione-alla-guerra-objectwarcampaign/ .


PRESIDIO DI SABATO 12 NOVEMBRE A IVREA

sintesi della relazione e delle fotografie di Mario Beiletti

Oggi eravamo più di 40, segno che l’attenzione ai problemi della Pace e del Disarmo cresce nella cittadinanza.

Federico Giovannini ha cantato “Give peace a chance” di John Lennon:

“All we are saying is: give peace a chance…”

“Tutto quello che stiamo dicendo è: dai una possibilità alla pace”, e alla sua voce si è unita quella dei presenti.

Pierangelo Monti ha ricordato la grandiosa manifestazione di Roma del 5 Novembre, indetta da ben 600 organizzazioni, che hanno trovato l’accordo su alcune richieste fondamentali e che dovrebbe essere ripetuta in tutte le capitali europee, a dimostrazione della comune volontà di cambiamento delle politiche di difesa e di relazione tra gli stati. Troppe sofferenze e sprechi sono dovuti a chiusure nazionalistiche, a interessi di parte, di pochi che ambiscono sempre più potere e si arricchiscono con le armi e le guerre.

Piuma di libertà
Una fra tante.
Uccisa dalla frontiera dei ricchi.
Che rende il mare spinato.
Sei simbolo di questo martirio.
Segno di memoria.
Riposa in pace.
In questa terra.
Calpestata da iene.
 
(Francesco Piobbichi, 10/11/2022)

PRESIDIO DI SABATO 4 NOVEMBRE A IVREA

Un particolare grazie per il contributo fotografico a Mario Beiletti (ANPI IVREA)


PRESIDIO DI SABATO 22 OTTOBRE A IVREA

un particolare grazie a Mario Beiletti per le fotografie dell’evento di qui ci permettiamo di riportarne alcune

Al signor Sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli

cc: Giunta comunale

Le organizzazioni e le persone che manifestano a Ivrea oggi, 22 ottobre 2022, contro le guerre, sollecitano una risposta alla richiesta avanzata il 18 agosto u.s. (della quale alleghiamo copia), presentata da Simonetta Valenti, Mario Beiletti e Pierangelo Monti, a nome di alcune associazioni e cittadini, che partecipano ogni sabato al presidio per la pace che si tiene in piazza davanti al municipio.

A testimonianza della vocazione per la pace della nostra città, indicata oltre che dall’iscrizione  all’Associazione Mayors for Peace, anche dalle numerose e perseveranti iniziative che in vari modi sostengono la pace, ripresentiamo la richiesta di esporre la bandiera della Pace sul balcone della facciata del Municipio, fino al termine della guerra in Ucraina.

Ivrea, 22 ottobre 2022.

Seguono le firme


PRESIDIO DI SABATO 6 AGOSTO A IVREA PER LA PACE E IL DISARMO

Un grosso striscione di 10 metri è sfilato lungo via Palestro, approdando in piazza Ferruccio Nazionale. Viene dall’amico Luciano Guala. Su di esso quel forte “L’Italia ripudia la guerra” scritto nell’articolo 11 della Costituzione.
Molto ricco di interventi quest’oggi il Presidio, che cade lo stesso giorno in cui, 77 anni fa, vennero sganciati i due ordigni nucleari su Hiroshima e Nagasaki.
 
Pierangelo Monti ha letto la testimonianza di una sopravvissuta all’atomica su Hiroshima. Agghiacciante: quell’oggetto bianco che cade dal bombardiere, l’esplosione, il buio; sua madre che per giorni monitora il suo cuore in bilico fra lo spegnersi o andare avanti; la scoperta allo specchio delle devastazioni sul suo corpo… Come è possibile, si domanda Monti, che ancora vengano costruite bombe che possono distruggere il mondo? Dove si pensa di sganciarle? Su quali città? E’ una follia, della quale è responsabile anche il governo italiano, dato che pure sul nostro territorio, ad Aviano e Ghedi, ne abbiamo decine in deposito.
 
L’anno scorso, il 6 Luglio, la giunta comunale di Ivrea ha deliberato di aderire alla rete internazionale dei Sindaci per la Pace (Mayors for Peace), un’organizzazione non governativa dell’Onu, presieduta dal Sindaco di Hiroshima, che coinvolge 8.037 città di 165 paesi e regioni nel mondo collegando in rete tutti i Sindaci aderenti. È in questa veste che è intervenuto al presidio anche il Sindaco di Ivrea Stefano Sertoli, ribadendo le parole di Monti.
 
Cadigia Perini ha affermato che alle richieste di Pace e Disarmo ne andrebbe aggiunta una, senza la quale non sarà mai possibile al nostro Paese aderire al disarmo nucleare. E cioè “Via l’Italia dalla NATO”. Finché saremo nel club dei Paesi Nato è impensabile riuscire ad attuare il disarmo atomico.
 
Norberto Patrignani ha letto un brano del carteggio che intercorse tra il filosofo Gunther Anders e Claude R. Eatherly, il “pilota di Hiroshima”. Claude Eatherly fece parte come ricognitore dell’equipaggio che gestì lo sganciamento della bomba atomica su Hiroshima. Questa partecipazione gli provocò rimorsi e problemi psicologici che le autorità militari statunitensi ignorarono preferendo giudicarlo pazzo. Gunther Anders gli scrisse, ci fu uno scambio epistolare, e definì Eatherly un precursore del tipo d’uomo – “incolpevole colpevole” – che tutti saremmo diventati perché la tecnica (e gli ordigni nucleari) aveva ormai raggiunto livelli tali da cancellare ogni problema morale.
 
Silvio Conte, a nome di Emergency, ha affermato che i soci di Emergency non voteranno quei politici che ammettono le armi atomiche, e ha letto alcune frasi di Gino Strada contro la guerra.
 
Monti ha aggiunto che il Presidente della Croce Rossa internazionale, intervenuto alla Prima Conferenza degli Stati Parte del Trattato per l’abolizione delle armi nucleari, svoltasi a Vienna dal 21 al 23 Giugno, ha dichiarato che in caso venisse sganciata una bomba nucleare, nessuno stato potrebbe far fronte alle richieste di assistenza sanitaria.
 
Sempre Monti ha poi ricordato le parole del Papa che definiscono “immorale” l’uso e il possesso di armi nucleari.
Il presidio, che si è protratto oltre il solito orario di chiusura proprio per i numerosi interventi, si è chiuso con la canzone “Why” di Wild Mac (… qualcuno può spiegarmi perché la guerra?…)

“FINISCA LA NATO E L’ONU SIA PIU’ DEMOCRATICA”

Parole incisive ed inequivocabili quelle del vescovo Luigi Bettazzi nell’intervista fattagli lo scorso 27 Marzo da Nandino Capovilla e che potete ascoltare grazie al qui sotto riferimento di rete:

https://www.facebook.com/PaxChristiIT/videos/5800658183294183

Video intervista a mons. Luigi Bettazzi


OGGI, SABATO 12 MARZO, ORE 11

a IVREA PORTA VERCELLI (PIAZZA BALLA)

PRESIDIO PER LA PACE IN UCRAINA

E ALLE ORE 21 ALLO ZAC

VEGLIA PER LA PACE

 
Poichè si starà nell’area esterna, copriti bene, porta la bandiera della Pace e un telo o un cuscino per sedersi.
Se vuoi, porta una lettura da condividere (una poesia, una canzone) anche se abbiamo tanto bisogno di momenti di silenzio.con letture e silenzio.
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Circa l’intervista di Mercoledì 2 Marzo per TG3 Piemonte al vescovo Luigi Bettazzi…

…. la tendenza mediatica è di farla passare semplicemente come invito a pregare mentre ha usato poche, incisive parole di vera e propria politica internazionale.

collegamento di rete da Rainews
 
Dell’intervista su TG3 Piemonte al vescovo Luigi Bettazzi, autorevole nell’essere storicamente credibile, sarebbe bene sviluppare ed interpretare parole come: 1) l’invito all’Europa, ritrovatasi UNITA contro una invasione, di essere INDIPENDENTE; 2) chi punta il dito contro qualcuno, oggi contro Putin, ne punta almeno tre verso se stesso… In 2 minuti ha toccato il punto senza nominarlo: la dipendenza a Nato e Stati Uniti ha provocato: 1) l’asservimento economico, finanziario e militare delle sovranità europee che rischiano, se già non lo sono, di essere democrazie fantoccio; 2) l’irritazione, comprensibile ma non condivisibile, guerrafondaia e nostalgica di un capo sia comunista che liberista.

MANIFESTAZIONE DI SABATO 26 FEBBRAIO IN PIAZZA NAZIONALE

IVREA – Massiccia presenza, pomeriggio, Sabato 26 Febbraio 2022, in piazza Ferruccio Nazionale a Ivrea dove sindacati, associazioni e partiti hanno chiamato a raccolta la società civile per una prima manifestazione-presidio contro la guerra in Ucraina.

Presenti tanti ragazzi, il sindaco Stefano Sertoli insieme a diversi colleghi di altri Comuni della zona, una nutrita rappresentanza di sindacati e partiti.

Quasi una trentina le associazioni della città che si sono fatte promotrici del presidio sotto le finestre del municipio.

da QUOTIDIANO DEL CANAVESE di Sabato 26 Febbraio scorso.


Vi giro, alcune foto della manifestazione presidio per la Pace ad Ivrea di Sabato scorso.
Sono foto prese con il cellulare e che mi hanno girato (io ero un pò imbandierata ed avevo le mani occupate….)
C’era parecchia gente.
Maria Assunta, Punto Pace Ivrea

2 Commenti

  1. FAR PARTE DELLA NATO? DOGMA… USCIRE DALLA NATO? TABU’
    Putin, invadendo l’Ucraina, è un criminale di guerra, punto.
    Tuttavia questa pagina tragica d’Europa ha fatto sussultare noi italiani sul nervo scoperto delle contraddizioni e dei costi materiali e morali di appartenere servilmente alla NATO, e di come questa organizzazione internazionale sia in realtà uno degli strumenti egemonici degli USA.
    Eppure guai a parlarne di uscirvi o di rivederne le regole.
    Chi tenta di mettere in discussione la nostra sudditanza alla NATO viene spesso censurato sui contenitori sociali, Facebook compreso, ed aggredito verbalmente da quei politici venduti ai poteri forti.
    Direte che esagero: è avvenuto di recente che una intervista fatta ad un anziano vescovo della chiesa cattolica sia stata dapprima tagliata della parte riguardante la NATO e poi censurata del tutto.
    Se ciò capita alla legna verde, alle persone autorevoli, cosa volete che capiti alla legna secca delle nostre povere e deboli rimostranze?

  2. COMMENTO ALLA MANIFESTAZIONE DI SABATO 6 AGOSTO. Nonostante le divergenze ideologiche rimarcate nei miei confronti da Cadigia Perini, voglio condividere la sua opinione: la condizione senza la quale tutto il resto poco resterà realizzabile. A lei non piacerà veder sottrarre al Partito Comunista il monopolio anti-NATO, tuttavia aumenta fortunatamente la coscienza di base, e del tutto trasversale a livello politico, sul fatto che, se vogliamo essere sovrani in casa nostra, ci si debba affrancare dai “liberatori – esportatori di democrazia” USA ed il loro strumento di fatto egemonico della NATO. La vera sovranità, poi, non sarà cambiare padrone, ovvero passare dagli USA alla RUSSIA: la vera sovranità è poter decidere, a livello internazionale, di restare neutrali in caso di conflitti; è poter decidere di aiutare a livello umanitario gli uni e gli altri, nella convinzione che in ogni guerra siano i capi a decidere ma i soldati e i civili di tutti gli schieramenti in gioco a pagare il prezzo più alto. Sottrarci dalla NATO: come passare dal sogno alla concretezza di questo progetto? Forse finendo di rivendicare monopoli ideologici, unendo più forze e più persone diversissime tra di esse ma determinate almeno in questo.

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