un pensiero di Gustavo Gnavi, responsabile Punto Pace Ivrea

Qualche giorno fa a Como, è stato assassinato d. Roberto Malgesini, un sacerdote che si occupava dei poveri e degli immigrati. In TV abbiamo visto alcuni di questi dormire su materassi sotto il portico dell’ex chiesa di s. Francesco.

Ora mi chiedo se una città come quella di Como, che si trova nella regione più ricca d’Italia e che si troverà certamente in una buona posizione come reddito pro capite, non abbia qualche locale da mettere a disposizione per queste persone. Credo che i locali ci siano ma probabilmente si tratta di una scelta politica. Da una parte si cerca di stufare chi vive in queste condizioni e dall’altra si accontenta una buona parte dell’elettorato e ci si garantisce un buon numero di voti.

Mi pare che in tutto questo ci sia qualcosa che non va, soprattutto se penso a quelle persone che passeranno magari davanti a quel portico per andare a messa e si limiteranno a dire fra loro che è proprio un’indecenza e che quelli lì bisogna mandarlo via.

4 Commenti

  1. LIVIO OBERT: Giuste considerazioni Gustavo,ma troppi politici di “bassa lega”soffiano sul fuoco dell’indifferenza e oramai il “prima noi”ha preso il sopravvento e sarà dura tornare indietro. Però non dobbiamo farci rubare la speranza come dice PAPA FRANCESCO. ???

  2. FAUSTO GIORDA:
    giustissimo, tuttavia farei due considerazioni da cartavetrata: 1. la politica è talmente capace di giochi sporchi da non avere parte; non soltanto per i partiti di destra i poveri sono la polvere da nascondere sotto il tappeto del salotto delle apparenze; se penso a chi ha fatto i primi tagli allo Stato Sociale mi chiedo cosa ci facesse certa gente nel contenitore politico della sinistra. Il ritenere comodo o scomodo il discorso poveri a seconda della convenienza elettorale non è soltanto una devianza di destra ma anche di certa sinistra che starei ben attento ad applaudire sempre e comunque… 2. ed ora andrei un po’ più nel personale: in merito all’ingiustizia sociale siamo pronti a puntare il dito contro tutti gli altri: ai politici, ai cristiani della domenica, ai preti e curie che lasciano chiuse le case parrocchiali di parrocchie senza parroco residente piuttosto che affittarle simbolicamente a famiglie senza casa… Ma noi, così bravi a citare l’evangelo della misericordia agli altri, forse dimentichiamo di citarlo pure a noi. Forse, per gli altri imponiamo Matteo 5,42 “Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle”, mentre per noi stessi preferiamo interpretarla, la parola di Gesù in Marco 14,7: “i poveri li avete sempre con voi”, come se l’attenzione a loro ci distogliesse dai nostri pateravegloria da perbenisti arrivati. Chi ha il frigo pieno, condivida prima di sprecare per cibo scaduto o eccedenza; chi ha due case, una la dia in uso a persone che non ce l’hanno… Senza aspettare che prima siano gli altri a farlo. Io confesso che non ne sono capace ma almeno non lo pretendo dagli altri.

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