a cura di Pierangelo Monti, MIR

Il Movimento Internazionale della Riconciliazione, storica organizzazione per la pace e la nonviolenza, sostenitrice del diritto all’obiezione di coscienza e dell’educazione alla pace, esprime disapprovazione e preoccupazione per la decisione di Rai 2 di trasmettere il docu-reality “La Caserma” incentrato sulla partecipazione volontaria di giovani ad un addestramento militare in una caserma.

Già ad ottobre 2020, col lancio della Campagna nazionale “Scuole Smilitarizzate”, il MIR, insieme a Pax Christi e altre organizzazioni ha messo l’accento sulla pericolosa tendenza a militarizzare la società, moltiplicando iniziative di autopromozione e propaganda delle forze armate verso le istituzioni scolastiche italiane. Questa Campagna, oltre a contrastare la presenza inopportuna di militari nelle scuole e di studenti nelle strutture militari, ha lo scopo di promuovere nuove esperienze di educazione alla pace e alla trasformazione nonviolenta dei conflitti.

La proposta del programma “La Caserma”, sembra assecondare invece il tentativo dell’istituzione militare di accreditarsi come agenzia educativa e formativa dei giovani. Riteniamo invece che tale messaggio, oltre a risultare retorico e lontano dalla realtà vera della ‘generazione Z’ cui si rivolge, dia una immagine mascherata della “cultura di guerra” e di ciò che da essa ne deriva. “Giocare” alla guerra è una mancanza di rispetto per i popoli che la stanno subendo, le centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini che nello stesso istante che la trasmissione va in onda, soffrono e muoiono, proprio per la sempre più crescente cultura di odio e di violenza che nel mondo si diffonde. La guerra non è un gioco, né uno show. E, come diceva don Milani, “l’obbedienza non è più una virtù”, se incita alla violenza.

Nel dissentire da questa scelta dell’emittente pubblica, il MIR invita i giovani a manifestare la loro obiezione verso questa serie televisiva e verso trasmissioni che incitano alla violenza. Invita altresì la Rai ad approfondire e diffondere la conoscenza sulle tecniche di trasformazione nonviolenta dei conflitti, da quelli interpersonali a quelli internazionali, e più nello specifico, sulla difesa civile, non armata e nonviolenta, la cui proposta di legge é in attesa di discussione in Parlamento.

L’ambito militare riguarda l’uso della forza armata, la preparazione della guerra e la sua conduzione. Noi, così come recita l’articolo 11 della Costituzione, ripudiamo la guerra e lavoriamo per costruire una Cultura di Pace e Nonviolenza.

19 Febbraio 2021

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3 Commenti

  1. Michele Venezia Rispondi

    Purtroppo faccio fatica a fare capire ai miei figli di boicottare quel programma. Per loro è uno spettacolo al si sentono legati. Questo rappresenta la crisi di valori che persiste nell’attuale società che sta andando a rotoli. Sono molto deluso e non so cosa fare per convincerli a non guardare quella schifezza.

  2. Ciao Michele Venezia, ti scrivo semplicemente per dirti la mia solidarietà: non è facile essere genitori in un mondo dove fa più scandalo un bacio che un cruento ammazzamento… Non devi sentirti deluso per quella che tu avverti come impotenza nei confronti dei tuoi figli, “catturati” dalla violenza più che interessati alla pace… Ed essi non sono particolarmente insensibili ma vivono l’età dell’irruenza, della impulsività… Verrà anche per loro il tempo della pacatezza e dell’approfondimento, del preferire il silenzio della foresta che cresce al fragore di un albero che cade.

  3. ho seguito meglio notizie simili e pare che “militarizzare” la scuola sia una campagna meticolosa patrocinata in nome dell’ordine mondiale… Traduco? I lupi insegnano agli agnellini a vestirsi da lupi… Le multinazionali delle armi ringraziano questi diversamente predatori che si spacciano per pacifisti.

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