Gli articoli “Il militarismo invade le scuole: gli studenti invitati a sfilare il 2 Giugno” (Luca Kocci, Adista 29 Maggio 2023) e “Vilipendio alle forze armate” (Peacelink, 30 Maggio 2023) sono uniti da un inquietante filo nero: tra i rappresentanti del recente corso politico italiano non soltanto manca l’interesse ma addirittura sembra esserci la precisa volontà di sostituire la Costituzione con l’esercito, nel tentativo di rimuovere sia nelle scuole come tra l’opinione pubblica la sola idea che alle armi ci possano essere alternative.

Meglio chiarire che il tentativo di militarizzare la Repubblica, come se la Costituzione di per sè sia così debole tanto da necessitare di essere “rafforzata”, non è solo appannaggio dell’attuale governo di Destra, sebbene ci metta ovviamente del suo, ma è il frutto di una mentalità e di una volontà politica che ha progressivamente preso corpo già da parecchi anni.

Da un  po’ di tempo si sente parlare di “militarizzazione delle scuole”.

Con questa frase  si intende dire che l’apparato militare italiano poco per volta si sta facendo pubblicità all’interno delle scuole invitando le allieve e gli allievi a scegliere la carriera militare. In merito in questi giorni è circolata una nota del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara , che invita le scuole a candidarsi per poter assistere o partecipare alla parata del 2 giugno.  Potrebbe essere un modo per far vedere che le scuole sono un momento importante della vita dei cittadini ma guardando la parata di  Roma  si ha l’impressione che sia più la festa delle forze armate della Repubblica e non di  tutte le categorie dei cittadini della Repubblica italiana.

Forse sarebbe ora, invece di militarizzare le scuole, di smilitarizzare la festa della Repubblica. Di seguito quanto scritto sulla rivista Adista in  merito alla nota del ministro e un’altra notizia che è altrettanto preoccupante: manifestare contro la guerra, le armi e chi le usa  sta diventando sempre più pericoloso. Un passo dopo l’altro dove ci porteranno?     

Gustavo GNAVI, responsabile del Punto Pace Ivrea Pax Christi    

                                                                                                                                  

Alcuni pacifisti hanno manifestato il loro dissenso alle armi durante il concerto della Fanfara per la celebrazione del centenario dell’aeronautica militare svoltosi a Gallarate (Varese). Contro di essi è scattato il provvedimento per “vilipendio alle forze armate”

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